VILLA ATSUTADA

La villa di Aika era modesta, non troppo grande e non troppo piccola. Però doveva viverci solo lei e i suoi pochi servitori quindi le bastava. La cosa più importante della sua casa per lei era il giardino. Aveva infatti scelto la villa in base a questo.

Inizialmente vi era solo un laghetto con delle piccole colonne tutt'intorno. Successivamente fece costruire un piccolo chiostro al centro. Era dello stesso materiale e dello stesso colore delle colonne.
Era una cosa così romantica. In quel periodo le avevano fatto recitare molti ruoli di ragazze innamorate. La cosa la prese molto e decise di farlo costruire propio al centro del lago perchè nel resto del giardino non ci stava bene.

L'interno:



Una delle stanze che erano già arredate della casa era la biblioteca. Al tempo però non vi erano molti libri. Per Aika la biblioteca era solo una scocciatura, una stanza inutile, non era una grande lettrice. Così pensò di far diventare quella stanza un armadio dove tenere i costumi dello spettacolo. Un suo servitore (precisamente il giardiniere) però la convinse a lasciargli l'uso della sala, che arredò autonomamente. Quest'uomo è alquanto macabro ma allo stesso tempo utile alla signorina, infatti poichè gli lasciò l'uso della biblioteca l'uomo si dedicò a studi medici e divenne così il consigliere medico della ragazza. Nel giardino coltivava tutte le erbe che potevano servirgli per creare medicine ed infusi.



I bagni della casa sono tutti uguali e semplici. L'unico diverso è quello della signorina che però non varia per le dimensioni ma solo per l'arredamento infatti vi sono diversi quadri appesi alle pareti e statue di piccoli puttini vicino alla vasca.

-Ricapitolando
Ciel viene invitato da Aika a prendere un tea anche se il conte non ne è proprio entusiasta visto che sembra di stare con Elisabeth. Dopo il tea viene costretto dalla ragazza ad andare al chiostro per stare un pò al sole ed arrivati lì Aika si sporge da un muretto per vedere il panorama e Ciel, preoccupato che potesse prendere freddo o cadere, la richiama chiamandola Elisabeth. Nonostante il suo errore madornale fa finta di niente

-Ciel Phantomhive
Si rese perfettamente conto di aver fatto una stupidaggine che avrebbe pagato molto caro visto l'apparente odio di Aika verso la cugina. Si era accorto di questo odio solo grazie all'espressione che lei aveva assunto quando aveva nominato "Elisabeth". Certo Aika era brava a recitare ma non abbastanza per battere la freddezza del conte.
Scendi da lì, ti fai male
La richiama, ancora, senza aggiugere il nome stavolta. Si siede sul tavolino del chiostro, di nuovo all'ombra.

Aika ancora furibonda per come Ciel l'aveva chiamata cercò di riprendere la calma. Subito non rispose al ragazzino e cercò di pensare a mente fredda sul da farsi. Non poteva infuriarsi altrimenti Ciel avrebbe potuto andarsene e lei di certo non voleva questo, se però avesse fatto finta di niente lei stessa si sarebbe sentita male per la rabbia repressa. Inoltre doveva decidere se ascoltare Ciel e allontanarsi da lì o rimanervi, cosa di cui era più propensa visto che le piaceva quell'arietta fresca. Alla fine si rassegnò. Fece un grande sospiro e sistematasi leggermente i capelli si avvicinò al tavolo. L'ombra non le piaceva particolarmente ma non voleva neppure stare lontana dal suo amato. Di conseguenza si sedette di fronte a lui. Nonostante avesse la sua solita grazia sul viso si era lasciato spazio ad un'espressione misto tra l'abbattuta e l'arrabbiata. Insomma Elizabeth!! L'aveva chiamata Elizabeth!!! Era una cosa che non poteva perdonare tanto facilmente.