×Kuroshitsuji ~ take back peace

Ma una bussola no eh?!

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×HikaCchan
view post Posted on 28/2/2011, 21:45




;Lovino Romano Vargas

Ecco. Lovino si era perso ancora. Stava "felicemente" girovagando per smaltire l'incazzatura procurata da un'idiota e si era ritrovato in un posto non molto accogliente. Si maledì mentalmente e continuò a camminare per quelle vie guardandosi perennemente a destra e a sinistra, assicurandosi che non ci sia nessuno di losco che lo segua.
Quel giorno aveva anche preso un bel bottino di 30 sterline e non intendeva perderlo, per nulla al mondo!
Le case diroccate e in fila davano la sensazione che ad ogni passo queste si restringevano per andare a schiacciare la povera figura che cercava una via d'uscita a quel labirinto. Vide un pub e gli si illuminarono gli occhi, si avvicinò ma tornò subito indietro vedendo gente non tanto carina, anzi, sembravano degli orchi in miniatura. Tremò e continuò ad avanzare fino ad arrivare ad un incrocio, e lì, Lovino avrebbe voluto inginocchiarsi e pregare che qualcuno lo porti via da lì.. sperando che quel qualcuno non abbia la faccia cattiva che il ragazzo sarebbe scappato via alla velocità della luce
 
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oyame´
view post Posted on 28/2/2011, 22:40




Antonio Fernandez Carriedo ~

Continuò a camminare, portandosi le braccia dietro la testa. Si era perso, ovviamente, perchè non conosceva affatto Londra dal momento che vi era arrivato da pochissimo. Aveva imboccato una qualche via e non aveva idea di dove fosse finito, ma era tranquillo: si era tirato fuori da situazioni ben peggiori di quella. E poi non bastavano una strada del tutto deserta o delle case abbandonate a incrinare il suo ottimismo, no di certo.~~
I suoi occhi di smeraldo ripresero ad esaminare con curiosità ciò che lo circondava, scivolando dai muri scrostati alla strada che mancava di qualche pietra -e rischiava di inciampare ogni due passi, ma sorvoliamo.
Si passò una mano fra i capelli già abbondantemente mossi e spettinati e si fermò in prossimità di un incrocio.
E ora che si fa?
 
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×HikaCchan
view post Posted on 28/2/2011, 22:51




Bestemmiò in silenzio passandosi una mano sul volto per cercare di pensare ad una strada fra quelle tre. Prese a fare la conta e appena la sorte decise Romano corse dritto trovandosi dopo pochi passi in un posto ben peggiore: I tetti sembravano cadere, le case erano abbandonate e i topi ti fissavano. Sì. Quegli animaletti ti fissavano come per aggredirti da un momento all'altro, e, chiamare animaletti ratti da un metro con la coda è da stupidi. Ebbe un brivido di terrore e stava per fare dietrofront prima di vedere che, dei cani lo stavano raggiungendo. Perfetto. Bestemmiò ancora e avanzò fino ad'un altro bivio.
L'ambiente circostante faceva davvero schifo: tutto era putrido e sporco, le strade erano piene di buche e le case.. case? no, erano pezzi di cemento che stavano lì ammassati.
Prese varie strade sulla destra, era incredibile, tutto era uguale.. ed infatti si ritrovò all'incrocio di prima. Bestemmiò più forte calciando un sasso per prendersela con qualcuno, o meglio, qualcosa
 
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oyame´
view post Posted on 4/3/2011, 18:59




Battè piano le mani davanti a sè e abbassò velocemente le palpebre. Se qualcuno l'avesse visto, probabilmente avrebbe pensato che stesse per mettere in atto una mossa fatale di una qualche arte marziale. Ma lo spagnolo si limitò a puntare il braccio dritto davanti a sè e a girare un paio di volte su se stesso. Sì fermò, aspetto qualche secondo per riacquistare l'equilibrio e riaprì gli occhi.
Sinistra! -esclamò, talmente forte che le sue parole rimbombarono nel silenzio, facendolo sobbalzare e indicendolo a guardarsi intorno, prima di realizzare che ciò che aveva sentito era semplicemente l'eco della propria voce. Scosse appena il capo, curvando gli angoli delle labbra e dandosi dell'idiota, e poi riprese a camminare, prendendo la via a destra -perchè dopo tutto quel lambiccarsi aveva dimenticato l'esito del suo giochino con la sorte che gli aveva consigliato di andare a sinistra.
 
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×HikaCchan
view post Posted on 4/3/2011, 19:11




Lovino, dal canto suo, sentì un urlo e si spaventò a morte. Poteva esserci stato un assassinio! Ovviamente non poteva minimamente pensare che c'era qualcuno così idiota da gridare il risultato di un gioco stupido.
Tremò e si appallottolò al lato della strada, sentiva in lontananza dei passi e ciò non aiutava di certo il suo umore. Da gran fifone che era stava per accucciarsi vicino al muro ma, essendo abituato all'ordine e alla pulizia, cambiò idea e cercò di confondersi con l'ambiente mettendosi dietro ad un pezzo di muro caduto da una casa in rovina. Era perfetto. Il muro lo copriva perfettamente anche se c'era qualcosa fuori posto: il suo -adorato- ciuffo. Infatti, l'astuzia di Romano, gli aveva dato un bel nascondiglio ma si dimenticava sempre di quel particolare.
Intanto pregava in silenzio, da "bravo" cattolico quale era e aspettava la sua sorte..
 
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oyame´
view post Posted on 4/3/2011, 19:30




Continuò ad avanzare, canticchiando fra sè un motivetto allegro che non ricordava nemmeno dove aveva sentito, ma che almeno gli teneva compagnia in quel luogo desolato e gli faceva tornare in mente la sua amata patria.
Per un po' la strada proseguiva dritta, e c'era una nebbia grigiastra talmente fitta da non consentire di vedere nulla, ma fortunatamente non c'erano edifici lì intorno perciò Antonio non rischiò di urtare una parete o qualcosa del genere, e la sua testa -vuota, peraltro- rimase intatta.
Più avanti, invece, la nebbia si diradava e lo spagnolo si ritrovò circondato da un mucchio di squallidi edifici diroccati, case -o ciò che ne rimaneva- dai muri crollati e una desolazione tale che se proprio non gli metteva l'angoscia, gli faceva prudere fastidiosamente la nuca.
Per scrupolo, si avvicinò agli edifici, esaminandoli attentamente perchè potevano rivelarsi dei perfetti nascondigli per i malintenzionati che sarebbero potuti saltargli addosso da un momento all'altro.
E fu così che notò qualcosa di singolare sbcar fuori da un muro semi crollato: un ciuffo, leggermente arricciato nella parte alta. Qualcosa di talmente unico da farlo sorridere e da indurlo a fare il giro per cercare di capire cosa fosse.
E rimase con gli occhi sgranati e la bocca aperta nel realizzare a chi apparteneva quello straordinario esempio di sfida -e vittoria- della forza di gravità.
 
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×HikaCchan
view post Posted on 4/3/2011, 19:50




Sentiva qualcuno canticchiare, allegramente per giunta, e pensò che quell'assassino doveva essere davvero senza scrupoli. Cercò nelle tasche il suo adorato coltello che era magicamente sparito e imprecò a bassa voce. Era molto preso nel suo cercare che non si accorse che i passi si stavano avvicinando -troppo- al suo pseudo nascondiglio che si era trovato. Solo quando si sentì osservato alzò piano la testa pronto a pregare pietà e di lasciargli il dono della vita ma, la sua espressione da cane bastonato con delle lacrimucce ai lati degli occhi con un leggero rossore e con i denti che stavano stringendo il labbro inferiore diventò una altamente stizzita di colpo. Gli occhi -troppo- verdi e i capelli castani -troppo- spettinati l'avevano come risvegliato e la sua espressione diventò cupa. Fece il broncio -anche se le le piccole gocce di lacrime restavano- e lo guardò male
C-c-c-cosa ci fai TU qui?!
Gridò irritato, sorpreso e in minima, ma minima parte anche un pò felice di non aver incontrato un assassino.
 
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oyame´
view post Posted on 4/3/2011, 21:03




Il suo sguardo scivolò languidamente lungo il volto conosciuto, esaminandone dapprima gli occhi lucidi che conservavano il loro singolare colore, a metà strada fra oro colato e caramello sciolto; e solo dopo il resto, soffermandosi sul buffo broncio che il ragazzo ostentava.
Era da tempo che non lo vedeva, eppure... eppure quell'espressione l'avrebbe riconosciuta ovunque, così come quello sguardo ostinato e vagamente stizzito, come se non gli facesse piacere vederlo -pensiero che non attraversò neanche per un attimo la limitata mente di Antonio- ma che ai suoi occhi risultava adorabile.
Non si preoccupò neanche del fatto che fosse piuttosto improbabile trovare Lovino Romano Vargas in un posto del genere, completamente abbandonato da Cristo lorsignore e anche dagli uomini. Era semplicemente felice di vederlo, dopo tanto tempo, e dopo tutto ciò che era successo.
Lovinito~! -si limitò ad esclamare, portando poi le braccia intorno al collo per stringerlo in un abbraccio fin troppo caloroso che, visto il fisico sottile del ragazzo, avrebbe potuto facilmente spezzargli le ossa -se queste non fossero state più forti di quanto sembrassero.
 
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×HikaCchan
view post Posted on 4/3/2011, 21:15




Lanciò il primo insulto verso Antonio dopo tanto con un tono acuto e stridulo ritrovandosi spiaccicato contro lo spagnolo. Cercò di allontanarsi facendo leva con le mani sul petto dell'altro anche se inutilmente visto che era molto più debole e, dopo vari tentativi, riuscì ad allontanare il volto e "appoggiare" con "aggraziata delicatezza" il palmo della propria mano contro la guancia dello spagnolo. Inutile dire che dopo un secondo Lovino stava facendo un lifting ad Antonio per farlo allontanare, come doveva dirglielo che non lo doveva abbracciare? Non di sorpresa almeno. Stava letteralmente soffocando pensando che di sicuro gli sarebbero venuti dei segni rossi piuttosto equivoci sul collo solo per colpa del troppo entusiasmo di quel coglione.
 
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oyame´
view post Posted on 4/3/2011, 22:37




Lo spagnolo continuò a stringerlo, ridendo, e lasciò la presa solo quando la mano di Lovino si fu sufficientemente spalmata sul suo volto.
Forse sarebbe stato meglio se avesse continuato ad avvolgero tra i suoi tentacoli, perchè appena lo lasciò andare iniziò a bombaradrlo di domande.
Da quanto tempo che non ci vediamo! Come stai? Come va con il lavoro, fai ancora il pasticcere? Ma ancora non capisco come hai fatto ad arrivare a Londra. E in un posto del genere, poi, così sperduto! Ah, ma non sei cambiato di una virgola, sei esattamente come ti ricordo~
Durante questo interminabile monologo continuò a scrutarlo di sottecchi, constatando, ancora una volta dopo parecchio tempo, quanto fosse bello quel ragazzo. A partire dagli occhi, che lo attraevano come magneti, per finire al piccolo neo che aveva sulla guancia sinistra, appena sotto l'occhio. Era perfetto, in una parola.
 
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×HikaCchan
view post Posted on 4/3/2011, 22:47




Appena Romano riuscì a liberarsi inspirò a fondo riprendendo fiato. Teneva una mano a mezz'aria per evitare che lo stupido si riappiccicasse come un polpo in calore.
Si tappò le orecchie irritandosi ancora di più, ricordandosi di stare in un posto decisamente lugubre e schifoso. Ignorò il monologo dell'altro rabbrividendo al pensiero della "via". Un'altra cosa che era riuscito ad imparare era quello di ignorare. Infatti Lovino, dopo lunghe esperienze, era riuscito a distrarsi o ignorare anche se una persona gli urlava nelle orecchie. Aggrottò le sopracciglia evitando accuratamente di fissare il volto del ragazzo che invece lo stava scrutando, anche troppo per i gusti di Lovino.
Stai zitto dannazione! Continui a parlare come un pappagallo, sei fastidioso cazzo!
Rispose ma solo per non far vedere che non aveva ascoltato un H delle domande dell'altro.
 
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oyame´
view post Posted on 6/3/2011, 17:27




Portò le braccia dietro il capo, allargando le labbra in un gran sorriso e socchiudendo di poco le palpebre.
Scusa, scusa, è che mi fa piacere rivederti ed è passato tanto di quel tempo... devi raccontarmi un sacco di cose, però! -riprese, cominciando anche a gesticolare con ampi movimenti delle braccia; finchè non si interruppe all'improvviso, come se un pensiero urgente gli avesse attraversato la mente mettendo in moto per qualche istante le sue pigre sinapsi cerebrali.
Ah, ma questo posto fa schifo. Cerchiamo di andare verso il centro, ti va? -senza attendere una risposta, gli afferrò il polso e prese a camminare imboccando una strada a caso.
 
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×HikaCchan
view post Posted on 6/3/2011, 17:41




Irritato, ma molto, irritato dal fatto di essere in un posto orribile dove nel solo guardarlo ti prendi qualche strana malattia, Lovino aveva i nervi a fior di pelle. Non fece nemmeno in tempo a dirgli, con la solita gentilezza, che non gli avrebbe raccontato un bel niente che già si ritrovava trascinato via da Antonio per andare solo cristo sa dove.
Dopo nemmeno 5 minuti, Romano, strattonò via il proprio polso dalla presa di Antonio e sbottò "un poco" incazzato
Senti, sò camminare da solo e non mi perdo se non mi tieni hai capito?! E comunque quello che faccio non sono affari tuoi
E dopo questa mezza scenata sbuffò superando l'altro e girare in qualche strana via.. anche se tornò indietro e ne prese un'altra, evidentemente la via che aveva "scelto" era troppo per i gusti delicati dell'altro
 
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oyame´
view post Posted on 6/3/2011, 18:30




Rimase immobile per qualche istante, inebetito, a bocca aperta, mentre Lovino gli urlava addosso tutta la sua frustrazione -nulla di nuovo, in ogni caso.
Non fece niente nemmeno quando l'italiano sbuffò e gli voltò le spalle, pietrificato e reso impotente, forse, dal suo sguardo a dir poco furioso e per questo intenso; talmente intenso da tenerlo inchiodato lì.
Ma poi si riscosse e lo seguì, prima di tirargli nuovamente la manica per attirare la sua attenzione, costringendolo a voltarsi verso di sè.
Aspetta, aspetta, dove hai intenzione di andare? Non sai dove siamo, quindi per una volta fermati e ragiona. E' inutile arrabbiarsi così, non ti aiuterà a ritrovare la strada giusta. Coraggio, calmati. -fece, abbassando man mano la voce fino a ridurla ad un sussurro, poggiando entrambe le mani sulle sue spalle e guardandolo negli occhi.
 
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×HikaCchan
view post Posted on 6/3/2011, 18:45




Si morse il labbro, frustrato, stava odiando Londra e quel dannato quartiere come mai aveva fatto. Si sentì prendere le spalle, e sbuffò mentalmente sapendo chi era l'autore di quel gesto. Si ritrovò davanti gli occhi smeraldo dello spagnolo e prima di dire qualche stupidaggine incoerente abbassò leggermente lo sguardo, effettivamente lo spagnolo aveva ragione..
Hmm, vero signor genio, ma lei prima dove mi stava trascinando? E comunque non dirmi di calmarmi bastardo!
Rispose sarcastico ma sempre molto irritato, di certo l'ultima cosa che voleva era una ramanzina dall'idiota spagnolo. Scrollò le spalle, per togliere le mani dall'altro
E allora, signor genio, illuminami
Continuò sarcastico guardandolo male incrociando le braccia al petto e battendo un piede ritmicamente sul suolo per evitare che quello stesso piede finisse in parti delicate di Antonio
 
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